Le definizioni di “benessere animale” storicamente più rilevanti fanno riferimento a uno stato di salute fisica e psichica e a una condizione di equilibrio con l’ambiente circostante. Per B.O. Hughes (1976) “Il benessere è uno stato di salute completo, sia fisico che mentale, in cui l’animale è in armonia con il suo ambiente”, e per D.M. Broom (1986) “Il benessere di un organismo è il suo stato in relazione ai suoi tentativi di adattarsi all’ambiente”. Più recentemente, in un documento pubblicato dal Dipartimento per i diritti dei cittadini e gli affari costituzionali dell’Unione Europea, si legge che:

“il benessere animale riguarda sensazioni, sentimenti e salute e può essere misurato scientificamente. È un concetto biologico, molto diverso da quello dei diritti degli animali”.
Broom, 2017

In sostanza il benessere non è una condizione che può essere presente o assente, è piuttosto uno stato che varia dal “molto scarso” al “molto elevato” e, dal punto di vista scientifico, è e deve essere quantificabile e misurabile. Tuttavia, questo approccio al benessere, così come le evidenze, le politiche e le norme che ne scaturiscono, non è in grado di rispondere alle crescenti preoccupazioni dei consumatori europei (Eurobarometro 2015), o di soddisfarne la richiesta di maggiori garanzie a riguardo.
Al di là dei requisiti minimi dettati dalle norme cogenti, e delle pure valutazioni economiche, espresse in termini di rapporto costo/beneficio, esiste un ambito di discussione moralmente e socialmente rilevante che riguarda il benessere animale.

L’esperienza soggettiva, le sensazioni positive, il piacere e il comfort non sono misurabili attraverso i parametri che gli attuali sistemi di valutazione prendono in considerazione.
Riteniamo che l’applicazione di questo tipo di valutazioni non sia sufficiente a tutelare la qualità della vita degli animali allevati, poiché essa dipende in buona misura anche da condizioni che non si manifestano tramite evidenze osservabili. Allevamento Rispettoso prende in considerazione tali condizioni e le definisce sotto forma di requisiti minimi che assicurino agli animali la migliore qualità della vita: tali requisiti compongono uno standard elevato, verificabile da organismi accreditati e indipendenti e, quindi, certificabile al fine di garantire un grado superiore di tutela degli animali e di soddisfazione delle aspettative del consumatore target.